venerdì 5 giugno 2015

Milano da bere, mafia capitale: specchio della classe dirigente

"Mungere la vacca" e non c'è dubbio che mafia capitale la vacca l'abbia munta. Difficile credere che sia solo un problema romano ma, altrove, esistono sacche di malaffare che operano nella più totale immunità. Sistemi di potere e di collusioni totali. Nessuno vede, nessuno sente,nessuno parla. E, soprattutto, nessuno indaga. Solo le anime belle credono alla favoletta dello spirito caritatevole che alberga in tutti coloro che si occupano di gestire l'invasione. Ma è solo una delle tante facce del malaffare diffuso in questa Italietta che si merita il governo del bugiardissimo. Un tempo, nell'era della Milano da bere e dell'edonismo reganiano, ci si chiedeva se fosse preferibile avere un governo ed un sottogoverno di ladri che rubavano una quota (consistente) della crescita o se fosse preferibile un onesto ma incapace. Ora il quesito non si pone più. Perché questi sono criminali che rubano in una situazione di crollo economico, non di crescita. Non si fregano una quota dell'incremento, ma determinano una parte del disastro. Ladri ed incapaci. Si possono fermare? Certo, basterebbe ad esempio che il prefetto di Roma facesse il suo dovere e sciogliesse per mafia il consiglio comunale. Così come avviene laddove i prefetti si ricordano di avere un compito da svolgere. Ma, in ogni caso, e' evidente che servono interventi drastici per riformare non solo la politica ma l'intero sistema di potere in Italia. Le classi dirigenti sono pessime, in ogni settore, non solo in quello politico. E allora han ragione i grillini quando vogliono ricambi continui. E' vero, due mandati politici non permettono di avere una competenza, un'esperienza, una professionalità adeguata. Ma se competenza, esperienza e professionalità sono quelle di mafia capitale, allora non servono a nulla. Se sono tutte le qualità che contraddistinguono la classe dirigente dell'Italietta, allora non servono a nulla. Allora è giusto ed è indispensabile che i partiti schierino nuove leve. Non solo perché sono volti nuovi, ma perché non sono coinvolti nel marciume italico. Come si può pensare ancora ad una destra che si ostina a voler coinvolgere Aledanno e consorte? Ma sul fronte opposto come si fa ad insistere sulla morbida Boschi fingendo di ignorarne i problemi di famiglia? Certo, l'alternativa non può essere rappresentata dalla renzine vuote come Moretti e Paita o dall'insopportabile e saccente Serracchiani. Ma gente per bene esiste ancora, persino in questa Italietta.

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